A normal routine operation at the district Esquilino
Two days ago (it was a bit 'of time that does not happen to me) I went down to the metro station of Piazza Vittorio. I had to buy dried beans and chives to try to cook the falafel, having snatched the recipe from an Egyptian boy to one of these friendly meetings of the association Cucimondo ethnic cuisine. But the reason is not important, I say it just to tell you a little 'spirit, relaxed and carefree, with which I headed in the multi-ethnic district of the capital. I started toward the little shop in India that I know, always crowded with young people in West Africa than here, where you can find the ingredients for home cooking, always to be found. It was not the gathering to call my attention dalle fantasie culinarie, ma il tono della voce: "Documenti prego.." Naturalmente non si rivolgeva a me, ma al gruppetto di neri che avevo accanto. L'uomo era in borghese e allora istintivamente gli ho chiesto chi era. A quel punto è spuntato anche uno in divisa e sono stata identificata anche io e anche - chissà perchè - mi è stato chiesto che lavoro facevo. Un controllo di routine, hanno detto. Certo, una normale operazione delle forze dell'ordine, giustificata dalla legge. Però. Che senso di frustrazione, di meschinità . Ma è possibile che i fuori legge si vadano a cercare così, fermandoli in base al colore della pelle, cercandoli nel posto dove cercano un po' di sapore, di calore di casa?
E poi oggi leggo questa testimonianza dell'associazione "Casa dei diritti Sociali". Una organizzazione importante per gli immigrati, a Roma. Ecco proprio qui, bloccando le entrate e le uscite di questa Casa, hanno fatto un altro di questi controlli di routine. Ditemi voi, cosa ne pensate:
"Scriviamo per raccontare quanto è accaduto, il 23 novembre 2010 nel rione Esquilino davanti alla sede della nostra associazione, Focus-Casa dei Diritti Sociali Via G. Giolitti, 225-241. Da anni, grazie agli interventi dello sportello di orientamento e ai corsi di italiano per migranti, molti italiani e stranieri che vivono una condizione di vulnerabilità si rivolgono alla nostra sede per costruirsi un percorso di integrazione. Sanno di poter contare su professionisti (medici, avvocati, insegnanti, assistenti sociali) e attivisti dei diritti umani e volontari dedicati ai "poveri di diritti". Alle ore 17,00 abbiamo visto comparire sul ballatoio cinque poliziotti che si sono posizionati di fronte alla porta del nostro sportello di orientamento, da dove se ne sono andati 45 minuti più tardi, dopo che avevano "conversato" con un nostro Avvocato. Hanno subito iniziato ad identificare tutte le persone evidentemente straniere che uscivano dalla nostra sede. Siamo immediatamente usciti anche noi per chiedere alla polizia cosa stesse accadendo e ci siamo resi conto che c'era un grande dispiegamento di forze dell'ordine, quattordici-quindici volanti presidiavano la strada sulla quale si facing our company, plus access to the gallery was closed by police who were blocking the stairs and the ramp, identifying all the people passing obviously foreign. The police response to our requests for information was: it is a "normal" control operation. Normal control: with canine units, and as coach said fifteen flying everywhere and policemen in uniform and plainclothes. One of the policemen then asked us in our office if there were other foreigners, and we ordered him to get them out to be identified. In response, we asked if they had a warrant, once found that it had lost, we have closed the door trying to buy time and contact our lawyers. At the same time in front of our school, built on two floors, are located more cops, waiting for the students from the lesson in progress. Among the persons detained by officers there was a guy who had with him a residence permit, but only an identity card and after about half an hour was being held we approached to ask if the situation had been resolved and to see if he needed help, the officials immediately cast out and ordered us to leave, even if the person in question was not in custody. Police were there for about two hours out of our home, although after the arrival of our lawyers, the situation has changed, gli agenti si sono allontanati, pur continuando a presidiare la strada e soprattutto hanno smesso di intimarci di far uscire tutti dalle nostre sedi. A noi sembra che queste operazioni (quella del 23 novembre e quella di settembre) non possono essere definite normali operazioni antidroga, come le presentava un agente. Ma un intervento contro l'immigrazione e non solo perché sono state fermate solo persone marcatamente straniere; soprattutto perché tesa ad annullare una zona franca, una sede del dialogo interculturale, quale è Focus-Casa dei Diritti Sociali, una struttura che guarda caso proprio il 23 novembre mattina ha promosso, in rete con le altre "scuolemigranti" e con i CTP e l'Ufficio Scolastico Regionale il convegno " Quale insegnamento dell'italiano nella nuova società interculturale" al Galilei con la partecipazione del Ministero dell'Interno.
dalla Newsletter di www.dirittisociali.org
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